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Religioni

Meriti il paradiso o no?

Prima di iniziare diamo un significato di come sia rappresentato il Paradiso nelle religioni. Tutte le tradizioni hanno la propria concezione di questo luogo, dove le anime dei “giusti” si incontreranno dopo la morte.

Il Paradiso, quindi, viene considerato generalmente un posto ideale, dove trovano spazio i defunti che si sono comportati in modo corretto nel corso della propria vita.

Tra le diverse religioni non cambia solo la rappresentazione del Paradiso, ma anche la sua denominazione.

Dalla tradizione cristiana, dove il Paradiso è rappresentato come un cielo a cui accedono le anime buone insieme ai Santi, vi descrivo il Paradiso per alcune delle religioni diffuse in tutto il mondo.

Secondo i testi sacri della religione Ebraica, il Paradiso viene descritto come un giardino recintato al cui interno si trovano rose e mirti; al centro del giardino si troverebbe, poi, l’Albero della Vita. Questo Paradiso darebbe così la possibilità di passeggiare insieme a Dio ed è simbolo per eccellenza di spiritualità.

Anche la religione Buddhista descrive il Paradiso come una Terra Pura, un luogo dove si troverebbe il Buddha Amida ed è composto da fiori di loto e laghi. Qui si ritroverebbero le anime degli “eletti”, coloro che hanno meritato di vivere in eterno in questo luogo. Tuttavia, secondo altre interpretazioni, il Paradiso non avrebbe una rappresentazione in quanto corrisponderebbe al raggiungimento del Nirvana: l’equivalente dello stato di felicità, il nulla e la rinascita.

Per ultimo, ma non per importanza, la religione Musulmana identifica il Paradiso come quel luogo dove i giusti (uomini e donne) si ritrovano nel giardino dei piaceri. Il cosiddetto Gan Eden, dove il clima è sempre mite, c’è abbondanza di acqua e cibo e si trovano bellissime vergini.

Tra queste rappresentazioni di tali luoghi, li accomuna il “meritare di andarci”, chi lo decide?

Per molte filosofie di radice biblica si accede con opere richieste in tale testo, come “premio” per aver seguito quanto sottoscritto in tale testo dal Dio cui credono e pregano.

Altre invece sono frutto di un percorso di purificazione, meditazione e privazione.

Purtroppo noto che alcuni credenti si abrogano il diritto di dire ad altri esseri umani chi meriti o meno tale luogo. Si perché non solo giudicano il prossimo convinti di essere loro i supervisori dei dettami della fede, ma alcune filosofie religiose dicono che solo se si appartiene a quella congregazione si ha nella cerchia “amorevole” del Dio.

Secondo tali convinzioni, quindi, se segui il loro precetto sei “premiato” e amato perché lo fai, altrimenti spera che il Dio amorevole sia magnanimo con te e lo stesso ti perdoni ed accolga.

Purtroppo il fanatismo porta a rendere ciechi coloro che possono “vedere” e sordi a coloro che possono “sentire”.

Non siamo noi che dobbiamo giudicare, condannare e valutare gli altri.

Perché?

Perché noi non conosciamo davvero il supremo di luce in maniera diretta, non abbiamo nemmeno un livello di illuminazione tale da essere in grado di “vedere” nell’animo e poi alla fine del nostro cammino terreno, noi faremo i conti con le nostre opere.

Se alla fine del cammino terreno, come mi hanno detto in alcune sessioni, c’è qualcosa non daremo conto di ciò che hanno fatto e detto gli altri, ma quello che abbiamo fatto e detto noi!

Inoltre, ricordatevi, che il cammino degli altri è quello che hanno scelto gli altri, è normale che non ci piace o non lo condividiamo altrimenti avremmo fatto lo stesso. Ognuno segue la propria strada che serve per questo percorso, è giusto solo per se stessi.

E allora, non perdiamo tempo a preoccuparci della scelta degli altri, pensiamo alla nostra e trarne profitto più che possiamo, che il cammino terreno ha una durata limitata e non sempre si è in grado di sapere quando sta arrivando il traguardo.

Che la luce guidi sempre il nostro cammino.

Riguardo l'autore

Lotag

Sono il dottor Gulisano Germano, studio, pratico e indago nell'esoterismo da oltre 30 anni.

Da quando ero bambino sono stato coinvolto in fenomeni paranormali che mi hanno incuriosito a scoprire di più.

Nei miei studi ho approfondito varie religioni, visitato vari luoghi di potere e apparizioni e ho messo in pratica anche tradizioni tolteche sciamane.

Per un errore di quando ero piccolo avevo chiuso i contatti col paranormale soffermandomi solo allo studio, senza pratiche, poiché ero stato ingannato dalle ombre e mi hanno attaccato. Poi un giorno sono riuscito a trovare la "chiave" per liberami delle ombre e riprendermi la mia vita.

Da qual momento sono stato chiamato dal mio spirito guida. Ho iniziato con lui un primo contatto tramite metafonia, per avere informazioni dirette senza influenze mentali e culturali.

Ho scelto di aiutare chiunque avesse bisogno di ritrovare la luce e la pace.

L'ho voluto in libero arbitrio e mi trovo adesso in questa "missione".

La luce è di tutti, quindi non importa quale filosofia religiosa tu segua, non sono qui per convertire, ma per aiutare e rafforzare il tuo cammino, che tu hai scelto.

Non è la fine, ma la mia "partenza".

Di imparare non si finisce mai, ma sarò disponibile a condividere le mie esperienze e quello che continuo ad imparare per servire la luce.

Ho scelto la luce, servo la luce, in libero arbitrio.

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