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Il concetto di Dio

Da tempi lontani, l’essere umano ha cercato di dare risposte ai grandi misteri della vita e della natura. Alcune cose ne ha dato risposte tramite la scienza, altre sono rimaste ancora oggi sconosciute.

Sempre più si instilla nelle mente dell’essere umano la presenza prima di più divinità e poi in due presunte fazioni formate dal bene e il male.

Ogni filosofia religiosa definisce una caratteristica divina e considera e prega tale caratteristica, secondo quanto gli è stato insegnato.

Ma c’è una considerazione da fare e lo faccio portando un esempio.

Se vi parlo di un tavolo. Vi chiedo di immaginarlo, che aspetto ha? Alto? Basso? Rotondo? Quadrato? Largo? Di metallo? Di legno? Di plastica? Colorato? Naturale?

Eppure ho solo detto una parola di un oggetto che persino vediamo e tocchiamo tutti i giorni!

Figuriamoci se la parola usata prende una concezione “astratta”.

Ognuno interpreta la parola in base la propria esperienza, la propria cultura, quello che gli è stato insegnato e che ha avuto a che fare più frequentemente.

Sapete dirmi quale rappresentazione del tavolo sia quella giusta?

Ritengo che come viene chiamato Dio, sia relativo, personalmente uso il termine “luce” cercando di universalizzare l’idea di Dio che si ha.

Quando sento qualcuno che dice che prega “il suo Dio”, mi dispiace perché Dio non è suo, la luce è di tutti, ritengo che non esista il fatto che siccome non si stia operando nella modalità narrato nella tua filosofia, allora non valga!

E poi, ogni religione ritiene che sia la sua salvezza, ma in ogni religione la loro rappresentazione di Dio sia amore e unione. Allora qualcosa non va.

Se volessi andare a visitare Roma, qual’è la strada “giusta” per arrivarci? Quella che viene da Nord? Da sud? Da est? Da Ovest? O dai suoi intermedi?

Ritengo che sia importante cercare la luce e cercare di raggiungerla, quindi lo scopo, ognuno la fa in base la strada che può percorrere. Come per il tavolo, nessuno è da condannare e ammonire. Quella persona si trova in quella situazione, si torva costretto a fare quel cammino per raggiungerla.

Chi abita in Lazio, sfotte chi abita in Liguria, dicendo che ha sbagliato strada e ne ha fatta tanta per arrivare a Roma? Chi viene dalla Liguaria, ha sbagliato strada, rispetto chi abitava in Lazio?

Scusate tutte queste metafore e paragoni, cerco di far capire in maniera quanto più semplice, quello che penso.

Mi preoccuperei più se stai cercando la luce, piuttosto che la strada che compi, che la storia ci ha insegnato, che alcune figure si siano macchiate di crimini che non hanno nulla a che vedere col loro credo filosofico-religioso: omicidi, stupri, roghi, distruzioni ecc. Eppure si ritenevano nel giusto, che stessero facendo la volontà del loro Dio. È l’uomo in errore, non il Dio cui sostengono di seguire!

La rappresentazione della luce che ho è amore, armonia, unione, altruismo, bene, vita, gioia ecc.

Voi chiamatelo come volete, qualunque nome vogliate darci, ritengo che stiamo considerando la stessa entità, solo con una parola “diversa“.

Riguardo l'autore

Lotag

Sono il dottor Gulisano Germano, studio, pratico e indago nell'esoterismo da oltre 30 anni.

Da quando ero bambino sono stato coinvolto in fenomeni paranormali che mi hanno incuriosito a scoprire di più.

Nei miei studi ho approfondito varie religioni, visitato vari luoghi di potere e apparizioni e ho messo in pratica anche tradizioni tolteche sciamane.

Per un errore di quando ero piccolo avevo chiuso i contatti col paranormale soffermandomi solo allo studio, senza pratiche, poiché ero stato ingannato dalle ombre e mi hanno attaccato. Poi un giorno sono riuscito a trovare la "chiave" per liberami delle ombre e riprendermi la mia vita.

Da qual momento sono stato chiamato dal mio spirito guida. Ho iniziato con lui un primo contatto tramite metafonia, per avere informazioni dirette senza influenze mentali e culturali.

Ho scelto di aiutare chiunque avesse bisogno di ritrovare la luce e la pace.

L'ho voluto in libero arbitrio e mi trovo adesso in questa "missione".

La luce è di tutti, quindi non importa quale filosofia religiosa tu segua, non sono qui per convertire, ma per aiutare e rafforzare il tuo cammino, che tu hai scelto.

Non è la fine, ma la mia "partenza".

Di imparare non si finisce mai, ma sarò disponibile a condividere le mie esperienze e quello che continuo ad imparare per servire la luce.

Ho scelto la luce, servo la luce, in libero arbitrio.

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